lunedì 16 novembre 2009


disegno per il prossimo capitolo della mia fan fic "nascondere il proprio dolore". cap. 3 pazzo di te.

giovedì 10 settembre 2009

ti odio Granger - seconda parte-





Si, è l’unico modo per darmi una calmata…
- Sai Granger, quando sei entrata nella Sala grande al braccio di

quel Krum non ti ho riconosciuta. Cosa hai fatto ai capelli?

Sono …morbidi!-.

- Ho usato una grande quantità di Tricopozione Lisciariccio.-,

dici sospirando.- Ma è troppo complicato farlo tutti i giorni!-.

- Ti devo ringraziare Malfoy!-.

- A si? A che proposito?-.


- Grazie al tuo incantesimo ho potuto sistemare i denti. I miei genitori

hanno cercato di metterli apposto il più possibile, ma Madama Chips

li ha aggiustati meglio di prima. Guarda!-.
Vedo Mezzosangue, il tuo sorriso mi incatena a te. L’acconciatura
si sta via via disfando, lasciando che delle ciocche ti incornicino il viso.
La tua visione mi sta facendo divampare di nuovo. Con tutta risposta
affondo il viso nell’incavo del tuo collo, leccando e succhiando con ardore.
Ti sento ansimare e mi circondi il collo con le braccia, per approfondire
il contatto fisico. La mia mano ti scivola dietro nella schiena, tocco
delicatamente nel punto dove finisce il vestito, nella pelle riscaldata, grazie
alla mia giacca o dai nostri baci? Sospiri al mio tocco, proseguo
l’esplorazione.
La scrivania è scomoda. Mi alzo con noncuranza accomodandomi
di fronte a te, mi faccio spazio tra le tue gambe.
- Che cavolo fai?-, dici spaventata.

- Così è più comodo non trovi?-. Continuo ad accarezzarti.
Fai un cenno consenziente con il capo.
Approfondisco il contatto scendendo con le labbra sul decolté. Mordicchio
sopra il tessuto il piccolo capezzolo che intravedo, con la mano tocco l’altro.
Li sento inturgiditi. Sei eccitata per me piccola Granger? Lo siamo entrambi.
- Malfoy… ma cosa…-. Ansimi.

- Shhh. Lascia che ti insegni a conoscere il tuo corpo. E tu sei avida

di imparare, apprendere nuove esperienze, vero?
Ti stringo a me, imprigionandoti con un braccio e continuo il mio operato.
Ti aggrappi di nuovo al mio collo, volendo sentire, approfondire la mia bocca
sul tuo petto, che si alza e si abbassa velocemente a causa dei piccoli respiri
affannosi.
Con la mano destra appoggiata sul tuo ginocchio, scosto i lembi dell’abito,
scivolando verso l’interno delle gambe, disegnando dei ghirigori immaginari.
La tua pelle è straordinariamente morbida e soda. Al mio tocco
rabbrividisci, scostando la testa e guardandomi negli occhi.
- Ti piace quello che faccio?-, chiedo.

- Io… io… non lo so… è tutto nuovo per me…-.


- Vuoi che mi fermi? Sei ancora in tempo per andare via da me e salvarti.-

Impallidisci alle mie parole, proseguo:

- Ti avverto Mezzosangue, poi non si torna indietro. Vuoi veramente

precipitare con me all’inferno?-.

- Sembra una minaccia detta così…-.

- Magari lo è!-.
Silenzio. Solo i nostri respiri leggermente ansanti lo spezzano. Il tempo passa.
Secondi, minuti, ore? I tuoi occhi si perdono nei miei. Stai arrivando
alla decisione che cambierà le tue certezze, la tua vita.
- Si…-, sussurri in modo impercettibile.

- Si cosa, Granger?-.

- Continua ad insegnarmi Malfoy…-.

- Coraggiosa come sempre, mia piccola Mezzosangue. Una degna

Grifondoro! Comincia a piacermi questo tuo lato. -

- Smettila di chiamarmi così!-, dici bruscamente.

- Scusa?-, non capisco a cosa ti riferisci.

- Non chiamarmi Mezzosangue!-.

- E come dovrei chiamarti?, sorrido con un ghigno.- Mio Tesoro? Amore?

Mia piccola Strega? Ti piacerebbe Granger?-.
Non dici nulla ed io non aggiungo altro. Rapidamente mi immergo nelle
tue dolci labbra, assaporando ogni anfratto, giocando con la lingua,
con passione le nostre bocche cercano, la mia mano scorre lenta nelle tue gambe,
lisce e tornite. Salgo accarezzandoti sulle cosce, libere da fronzoli
e abbellimenti usate da altre ragazze per distogliere l’attenzione sui loro
difetti. Tu no. Sei perfetta, innocente e la tua semplicità mi fa avvampare
in un fuoco che dilania il mio corpo.
Continuo a giocare. Toccandoti, sfiorando delicatamente il pizzo
delle mutandine, dove la pelle e più sensibile. Stacchi le labbra dalle mie
e fai un gemito, porti le tue mani tra le gambe, imbarazzata. Non ti do
il tempo per pensare, ti prendo tra le braccia e ti faccio sdraiare per terra,
su un tappeto di fattura Babbana sicuramente!
Spezzo le tue parole di disapprovazione con un appassionante bacio.
Scendo vorace sul collo, tenendoti bloccata con il peso del mio corpo.
Bacio, lecco la tua pelle. Faccio scendere le spalline del vestito.
Per tutti i Troll! Non porti niente sotto… neanche quello strano affare
babbano che va di moda tra voi ragazze.
Ti mostri a me come una Dea. Il seno è piccolo ma sta benissimo dentro la mia
mano, che avidamente poggio su di te. Stuzzicando quei piccoli boccioli rosa.
Li prendo tra i denti con avidità, inizio a leccarli. Stai gemendo sotto di me.
Ti piace, sei eccitata per me. Le tue mani si appoggiano sul mio petto. Cerchi
disperata di sbottonare la camicia. Con un unico gesto mi strappi via i bottoni,
che schizzano da tutte le parti. Mi guardi. Non avevi mai visto il corpo
di un uomo? No certo che no, mia piccola Grifondoro. Sei pura, per ora.
Ma io saprò sporcarti, plasmando la tua passione. Devi implorarmi.
Devi alienare il mio interesse, ed io ti concederò di avermi, piccola Granger.
Ansimi, fai dei gridolini eccitati ogni volta che ti tocco. La mia mano è ancora
tra le tue cosce. Con due dita tocco le tue mutandine…sono bagnate.
- Cosa mi hai fatto Malfoy…ha…sento uno strano calore nel ventre…-.

- Ti stai eccitando per me tesoro. Ti sto preparando per accogliermi.-

- …Cosa! Non voglio! Lasciami immediatamente…- le mie dita si fanno

strada dentro di te. Smetti di parlare.

- Ti piace Granger?
Sei bagnatissima, il dito ti sta deflorando. Sei rigida. Ma io continuo
ad accarezzare quel caldo nido, fatto apposta per me. Sarò io il primo.
Come lo è stato per il bacio, all’inizio.
- Sei una Strega fortunata, avrai l’onore di unirti con un Sanguepuro.

Devi esserne onorata!-, dico mallefluo.
Ti agiti. Hai paura, dimenandoti mi ecciti da impazzire invece di fermarmi.
- Lasciami Malfoy. Te ne supplico!-. piangi e tremi disperata.

- Ti avevo avvisato Mezzosangue! Non si torna indietro! Non puoi

accendere il fuoco e sperare che si spenga da solo!-.
Ti tengo i polsi e li sbatto con violenza sul pavimento. Ti lamenti per il dolore,
ma non m’ importa. Il mio appagamento ha la priorità ora. La mia erezione
è prepotentemente eccitata, pronta ad assaggiare il tuo luogo segreto.
Anche per me e tutto nuovo. È la prima volta che violerò una donna e sarai
tu mia cara Mezzosangue. Mi faccio spazio tra le tue gambe, spostando
ed accomodandomi su di te. Continui a disperarti.
- Zitta Granger! Non ti farò male. Che fine ha fatto tutto il tuo coraggio?

Tranquilla! All’inizio farà male ma poi ti piacerà!-, almeno credo…

I ragazzi del sesto e settimo anno non fanno altro che parlare delle

loro avventure amorose, descrivendo nei minimi particolari tutta

la loro performance con le ragazze.
Mi guardi con terrore. Ti bacio nella speranza di calmarti, accarezzo
con tenerezza la tua pelle tremante. Tu rispondi con timidezza al tocco
della lingua sulle tue labbra.
- Fidati di me!-, dico fissandoti negli occhi.

- Come posso fidarmi di te! Sei un Serpeverde…


- Infatti avrai il meglio Grifondoro! Ora lascia che mi prenda cura di te.-
Ti bacio ancora. Sembri più calma adesso.
- Non…farmi male…-, sussurri al mio orecchio,

- Sarò il più delicato possibile Piccola…-
Sono pronto, sei bagnata per me. Non devo fare altro che abbassare
i pantaloni perché tu possa accogliermi dentro di te…
Ti copri gli occhi con le mani, come una bambina che aspetta una punizione.
- Guardami Granger. Voglio che mi guardi quando mi unirò a te!

- Ho paura…-.


- E’ naturale averne, altrimenti non saresti umana. Sei così dolce.-,

ti sussurro all’orecchio.
Abbassi le mani e le fai scivolare sopra i mio petto. Mi fissi, come se cercassi
dentro di te il coraggio che viene meno. Sono nella tua stessa situazione,
piccola… capisco la tua incertezza, ma vado avanti.
Abbasso il tuo intimo, lentamente, accarezzando la pelle delle gambe al mio
passaggio. Le getto dietro di me. Slaccio la mia cintura. Sbottono i pantaloni,
ma non li tolgo. Ho fretta di averti e potresti ripensarci. Mi sdraio sopra di te,
faccio peso sulle braccia per non pesarti. Sollevo la tua gonna fino alla vita.
Accarezzando e portando le gambe ad incrociarsi sui miei fianchi, ti sento.
Ansimi, il cuore vola via, sei in attesa ed io saprò donarti quello che cerchi.

“Stasera è come se il mio corpo, infuso di una felicità soave…stesse
per sciogliersi… come posso definire l’emozione che questa notte nasce
nel mio cuore? Amore…eccitazione…tenerezza…nessuna di queste
espressioni è quella giusta. Si trattava piuttosto di invidia mista
a gelosia…di nervosismo e di desiderio. A volte cedo in preda all’ansia…
perché per uno come me, abituato ad avere tutto dalla vita, per quanto
lo desideravo non riuscivo mai a raggiungerti. Eri come un sole troppo
brillante.”

Scivolo in te, incastonandomi al calore del tuo corpo, stretto in un bacio
appassionato che non lasciava spazio
alle parole… mi sento attratto come una calamita.
Sono avido dei piaceri che mi provochi.
Inarchi la schiena, strizzi gli occhi, il dolore ti fa gridare ed io lo soffoco
con la mano. Le tue unghie affondano nella mia carne, lasciando dei solchi.
Sto fermo dentro di te.
Aspetto che ti abitui all’intrusione nel tuo corpo.
So di essere un egoista e capriccioso, ma riesco ad amare...
L'amore è passione, ossessione, qualcuno di cui non puoi fare a meno.
Dimentico la ragione e ascolto il mio cuore. Corro il rischio.
Se mi fa male, posso sempre tornare indietro. Perché la verità
è che non ha alcun senso vivere senza l’amore. Intraprendere il cammino
per poi non innamorarsi significa non aver vissuto a pieno la propria vita…
Sei così stretta che mi fai eccitare sempre di più, non penso
che riuscirò a resistere a lungo.
Sospiri socchiudi gli occhi.
Tolgo la mano dalla tua bocca.
Un debole sorriso ti nasce.
Ora posso proseguire…il movimento da lento si fa frenetico.
Spingo il mio bacino contro il tuo, penetrandoti più a fondo.
Allacci le tue braccia sul mio collo per fonderci in un unica entità.
Mi muovo dentro di te con cadenza quasi erratica.
- Drac…o! ha…!-.
Mi chiama per nome…adoro come lo pronuncia, pieno di passione…
Il dolore misto al piacere fa ora parte di me.
Qualcosa si spezza.
Il movimento diventa veloce e urgente.
Un suono guttuale mi nasce in gola.
Un improvviso calore affluisce tra i nostri corpi.
In questo istante, i circuiti logici del mio cervello sono disconnessi.
La testa si sta facendo leggera.
Ci muoviamo insieme presi dalla frenesia del momento…
Ansimi, con gli occhi annebbiati dal desiderio.
Il vuoto…poi piccole stelle si fanno spazio nell’oscurità, diventando sempre
più grandi…esplodono dentro di me.
Fai dei gridolini misti a piacere e dolore.
La mia testa ricade in avanti cercando la tua bocca, poi più il nulla…
[…]
[…]
Calore, sudore, graffi, parole sussurrate, respiri affannati, caldi baci, carezze…
Il tuo respiro caldo e ansante mi carezza piacevolmente il collo.
- Granger…-.

- …Si?…-.


- A che pensi?-.

- Al destino... Tu ci credi? Era scritto che questo doveva accadere?-.


- Siamo noi gli artefici del nostro destino! Sono io che l’ho voluto e anche tu. -

- Temo che così facendo ho finito per ferirmi ancora di più…-.


- Ti sei pentita?-.

- …Avrei preferito avere il tempo per decidere, ma tu hai deciso per entrambi…-.

- Tu eri consenziente Amore! Non ti ho obbligata.-
Mi stai cingendo la vita con le gambe. Ma poi le lasci cadere.
Mi guardi. Abbassi le sopraciglia e mi spingi via. Il nostro improvviso
distacco ci fa male, lamentandoci per la distanza. Ti rialzi da terra, ricomponendoti.
Io mi riallaccio i pantaloni. Non diciamo una parola in questo frangente.
Con un ghigno ti porgo le mutandine tolte in precedenza. Le strappi via
dalla mia mano con disappunto e imbarazzo. L’abito è macchiato dal nostro
dolore e piacere. Afferro la bacchetta e la punto sul tuo vestito:
- Gratta e Netta!-. le macchie erano sparite.
- Grazie…-, dice - Passeresti la mia bacchetta?-.
Acconsento. L’afferri e la punti verso di me come ho fatto io.
- Accio bottoni! Reparo!-.
I bottoni della camicia si sollevano e si posizionano nel punto da dove
sono stati strappati. Non ti ringrazio.
Continui a risistemarti il vestito, per l’acconciatura dei capelli
non c’è più niente da fare.
Mi avvicino da dietro imprigionandoti in un abbraccio. Non volevo lasciarti così.
Abbiamo diviso sensazioni forti che ci hanno cambiato fin nel profondo.
Ma ora, è tempo di andare, anche se sarà difficile non ripensare ai tuoi baci,
al tuo calore…
- Che succederà ora?-.chiedi piano,

- Che vuoi dire?-, dico, girandoti di fronte a me.

- Come dovremo comportarci di fronte agli altri?-.

- Come sempre Granger! Non vorrai dire a tutti quello che abbiamo fatto?

Ne va della tua e soprattutto mia di reputazione!-, già mi immagino

l’orrore di mia madre. Il disprezzo di mio padre. Il disonore che potrei

recare al mio Nome. Sarei allontanato come un traditore del sangue

da tutti i miei compagni.

- Non ha significato nulla quello che mi hai fatto?

- Quello che abbiamo fatto Granger! Che pretendi? Che ti dica “ti amo”?

Vuoi metterti insieme a me? Condividere tutto come dei fidanzati?-.

- No! Assolutamente! Come hai detto tu, sarà come niente

fosse successo…-.

- Non ho detto questo! Sono contento di aver fatto l’amore con te, speravo

che lo fosse per entrambi…-.

- …sono confusa Malfoy… ora voglio solo tornare nella mia Sala Comune.-

- Va bene, ti accompagno!-.

- No. Ci vado da sola. Ho bisogno di riflettere… con calma

E stare accanto a te non …mi è di aiuto! Capisci?-.

- Come vuoi.-, mi avvicino baciandoti delicatamente sulle labbra.

Apro la porta che avevo sigillato. Faccio un paio di passi fuori dall’aula,
poi mi blocco. Tu mi vieni a sbattere dietro. Ti lamenti dal dolore. Ma io
non ci faccio caso…ho altro a cui pensare.
Davanti a me si regge la figura oscura di una persona.
Non è uno qualsiasi ma è il Professor Piton. Il suo sguardo
è più sinistro del solito.
Ci guarda entrambi con disgusto e delusione.
- Sono venuto a cercarti Sig. Malfoy. Non vedendoti tornare nella Sala

Comune con i tuoi compagni ho pensato che ti fosse successo

qualcosa…ma non immaginavo di trovarti addirittura con la Signorina

Granger!-. Guarda con disprezzo dietro di me.

- Scusi Professore…-, dici con paura e con un filo di voce.

- Silenzio! Dovrò fare rapporto al Preside per il vostro comportamento

indecoroso. Dovremo avvertire anche i vostri genitori essendo voi

dei minorenni!-.

- No la prego!!!-. diciamo in un unico grido.

- Tutto ma non questo! Non può riferirlo ai miei genitori. Farò qualsiasi

cosa perché questo non accada!-.
Piton sta meditando sul da farsi. Sembra quasi che ci voglia leggere
nel pensiero…
- Sareste disposti a dimenticare tutto quello che è successo tra di voi stanotte?

- Tutto?-. dimenticare le mie emozioni per lei?

- Si, Sig. Malfoy. Attendo una vostra risposta!-.

Mi giro verso di te Granger. Tu ricambi il mio sguardo. Stai soffrendo come
me? Senti il cuore spezzarsi? Prendo la tua mano e la poggio sul mio petto
in direzione del cuore. Ti scende una lacrima. Io, come all’inizio, la raccolgo
con un dito e la assaporo. Fai cenno di si con la testa. Sarà come se non fosse
mai successo. Avvicino il viso al tuo. Il tuo respiro profumato mi inebria
e solletica la faccia. Ti porgo un bacio, che racchiude tutti i miei sentimenti
e sensazioni avuti con te nelle ore passate. Affondi le mani tra le mie ciocche
per prolungare il nostro bacio, ma è ora…
Come ci si separa da qualcuno? Come si fa a capire che è giusto, che tutto cambia?
In che modo questo può farti apprezzare la vita, invece di spezzarti il cuore?
La cosa più difficile da imparare è come dare un addio.
- Sai Granger- dico in modo che Piton non ascolti,- l’odio è il sentimento

più simile all’amore in cui si possa fare un paragone. Si pensa sempre

alla persona che si odia, diventa un chiodo fisso…non riesci a fare a meno cercarla.-
Hai capito cosa voglio dire? Sai cosa significa? Vedo una luce nei tuoi occhi.
Mi hai capito e annuisci, ridandomi il bacio indietro con dolcezza.
- Ti odio Draco Lucius Malfoy.-

- Ti odio Hermione Jane Granger.-

Ti tengo per mano girandomi verso il professore.
Piton punta la sua bacchetta su entrambi:
- OBLIVION!

FINE…?

domenica 6 settembre 2009

nuova fan fiction. -" Ti odio Granger"-



-Draco-
25 dicembre, quarto anno ad Hogwarts.
Stasera si tiene il Ballo del Ceppo.
Silente pensa di farci fraternizzare con le altre scuole di magia. Che idiota!
Ha in mente qualcosa…devo far sapere a mio padre le sue intenzioni,
al più presto manderò un gufo a villa Malfoy. Sarà orgoglioso di me.
Ora devo organizzarmi per la serata.
Mia madre ha mandato un elfo domestico con un pacco. Dentro ho trovato
un abito da cerimonia di velluto nero con il collo alto e una camicia in seta
color ghiaccio. Un messaggio: “divertiti figlio mio, la tua mamma pensa
sempre a te”. Grazie madre, sapete sempre cosa mi occorre e avete gusto
nello scegliere i vestiti come si addice ad una maga di classe come voi siete.
Ho invitato Pansy per stasera. E’ un ottima dama per il ballo. Mi muore
dietro dal terzo anno; quando l’ho invitata ha accettato di buon grado,
eccitata dall’ idea di proseguire la serata soddisfando le mie e anche le sue
voglie. I baci, le carezze sono diventati futili passatempi. Vuole approfondire
le mie attenzioni. Voglio dargli ciò che desidera. La serata si prospetta
con un finale nel migliore dei modi dopotutto!
Mi viene da ridere se ripenso alla Granger. Due giorni fa, dopo il mio
incantesimo i suoi denti sono diventati enormi. le sta bene. Quella mezza
babbana deve imparare a stare al suo posto. Odio come si atteggia insieme
a San Potter e Lenticchia. Quella so-tutto-io si merita il mio disprezzo.
Solo al pensiero mi ribolle il sangue.
Me la immagino, ora, chiusa nel dormitorio a piangere perché nessuno
l’ha invitata. Chi ha il coraggio di chiedere alla Mezzosangue zannuta
di accompagnarlo al ballo?
Con questa idea in testa lascio la mia Sala Comune insieme alla mia dama,
che per l’occasione sceglie un abito rosa sontuoso. Blaise fa coppia
con Daphne, Tiger e Goyle fanno coppia tra di loro, non avendo trovato
delle ragazze.
Ci incamminiamo lungo i sotterranei per arrivare alla Scalinata Principale.
La festa si tiene nella Sala Grande.
La Sala d’Ingresso é piena di studenti, vestiti di tutto punto
per l’occasione. Aspettiamo che le porte si aprano. Intravedo Theodor
con una ragazza di Tassorosso. Ecco Weasley… ma che cosa si è messo
addosso? Sembra più idiota del solito, cosa altamente impossibile.
Con l’incantesimo Sonorus arriva l’annuncio di Silente che si propaga
nell’ambiente:
- Entrano i Campioni della Coppa Tre Maghi!-.
La folla si divide. Io non mi muovo. Un Malfoy non segue il branco
ma è il contrario.
In testa al gruppo fa la sua comparsa Victor Krum, con una ragazza vestita
di azzurro. Non mi sembra di conoscerla. Sicuramente é una studentessa
della Scuola Beauxbatons. La seconda coppia che sfila é Fleur Delacour
con Roger Davies. Guarda come si atteggia accanto a lei. La terza coppia
é formata da Cedric Diggory e Cho Chang. Tassorosso e Corvonero, le Case
più sottosviluppate della scuola si sono uniti.
Arriva Potty Potter. E’ riuscito a trovare una dama. Che strano. Sono
impressionato! E’ una delle sorelle Patil. Ma come cammina? Sembra
sotto un incantesimo di Immobilus nel tentativo di scioglierlo. Una scopa
è più sciolta di quell’imbecille sottosviluppato.
Entro con gli altri nella Sala Grande. Silente ha fatto le cose per bene.
Gli addobbi ricoprono le pareti; vischio nei posti giusti, il colore ghiaccio
e argento fa da padrone. Al posto dei tavoli lunghi delle Case,
sono apparsi per l’occasione dei tavolini tondi che possono prendere
posto dodici persone ciascuno.
Sento Pansy al mio fianco, diventa rigida come Potterino in precedenza.
La guardo e vedo che fissa con gli occhi sbarrati in direzione di Krum
e della sua compagna. E’ un attimo. Il sangue affluisce all’improvviso
giù per le gambe. Poi la sensazione di una doccia ghiacciata mi scende
sul capo. La dama misteriosa sembra la… Granger?! Ma non assomiglia a lei.
Che fine ha fatto quel cespuglio al posto dei capelli? Sono lisci e lucenti, legati
dietro la testa in un acconciatura elegante. L’abito é blu pervinca, gli lascia
scoperta la schiena, il decolté mette in risalto il suo seno… Deglutisco.
Si muove in modo diverso. Sinuosa con un portamento regale. Sorride anche!
I suoi denti. Che fine hanno fatto quei denti da castoro? Sono rimpiccioliti
e dritti. Si sposano bene su quel viso a forma di cuore, ora imporporato
dall’imbarazzo.
Sono come incantato. Non riesco a trovare un insulto da rivolgerle. La seguo
con lo sguardo. Si siedono nel tavolo dei Campioni.
Ci accomodiamo nel tavolino di fronte a loro. Parkinson sta alla mia destra,
Zabini alla mia sinistra.
- Avete visto la Granger?-, dice Blaise – Deve aver fatto un incantesimo

su se stessa per risultare così appetibile. Non è niente male

la Mezzosangue!

- Come ha fatto Victor ha invitare quell’insulsa Sanguesporco?-,

aggiunge Pansy- Lo credevo di gusti migliori, ma mi sbagliavo!
Io non proferisco parola. La osservo in silenzio. Ha una fitta conversazione
con Krum. Allora sa parlare. Sembra non accorgersi di quello che le succede
attorno. A malapena mangia. Chissà di che parlano, entrambi sorridono…
Ma non capisco il mio interessamento. Cosa mi succede? E’ la Sanguesporco,
per Merlino! La petulante amichetta di Pottino e Lenticchia.
Allora perché non riesco a toglierle gli occhi di dosso?
Tutti i commensali finiscono di mangiare. Silente si alza e tutti lo imitano.
I tavoli schizzano contro i muri, lasciando il pavimento sgombro. Iniziano
le danze.
Le Sorelle Stravagarie, invitate per l’occasione, salgono sul palco fatto
apparire poco prima, con i loro strumenti. I Campioni aprono le danze.
La Granger volteggia tra le braccia di Krum, leggera ed aggraziata come mai
prima d’ora. Pansy mi distoglie dai miei pensieri e iniziamo a ballare.
Ora la musica si fa scatenata e nella sala l’ambiente è caldo e umido.
Sto avvampando. Sbottono il primi due bottoni dalle asole del colletto,
Pansy si struscia sul mio petto con movimenti sensuali. Mi da fastidio.
Ho la testa altrove per interessarmi alla ragazza tra le mie braccia.
Mi incammino verso il tavolo delle bevande e dolciumi. Api frizzole,
zuccotti di zucca, calderotti. Tiger e Goyle sono già all’opera nel ripulire
i vassoi. La burrobirra, l’ acquaviola e il punch non sono di mio gusto
questa sera. Prendo la bacchetta e con un incantesimo di appello afferro
una bottiglia di Whisky incendiario dal tavolo dei professori. Perfetto.
Proprio quello che ci vuole. Ripongo la bacchetta all’interno della giacca
e mi trascino verso il camino, bevo dalla bottiglia che ho trasfigurato
in burrobirra. Il mio interesse si posa su Potter e Weasley, sono seduti
in un angolo con rispettive dame. Eccola lì.
Agitata, presa sicuramente da un accesa discussione con Lenticchia.
- No, non è vero!, urla Weasley. – Lo scopo è vincere!
Altri ragazzi cominciano a guardarli. La Granger balza in piedi e corre
via sulla pista da ballo, scompare tra la folla.
Come in preda ad una necessità, lascio il mio gruppo. Mi incammino verso
la direzione che ha preso, prima di scomparire dalla mia visuale.
Cosa è questa sensazione che sento dentro? Non riesco a capire cosa
mi sta accadendo. La chiave di tutto è la Granger. Di questo ne sono sicuro.
Esco dalla sala, apro la porta di quercia. La richiudo alle mie spalle,
ritrovandomi nella Sala d’Ingresso. La musica e le voci sono cessate.
Di certo grazie al potere del Preside che ha insonorizzato la sala.
Nel Cortile d’Ingresso trovo delle coppie appartate, ma della Granger
neanche l’ombra. Un rumore di scarpe con il tacco, il passo è veloce.
Viene dalla Scalinata di Marmo. Decido di seguire quel suono,
sò che è la Mezzosangue e non posso fare a meno di seguirla.
Eccola. In cima alle scale del terzo piano, si appresta ad entrare nel’aula
di Babbanologia. Non sono mai entrato in quella classe. Chi mai vorrebbe
conoscere la cultura babbana!
Gazza deve essere in giro da queste parti. Mrs Purr e per le scale.
Devo fare in fretta o passerò dei guai.
Apro la porta senza alcun rumore. Prendo la bacchetta :
- Colloportus.- non voglio che qualcuno mi veda.
Piangi calde lacrime, disperata e umiliata
da chi credevi tuo amico. Rimango nell’ombra per un po’, studio
la situazione, spio la tua anima. Perché sono qui? Perché ti ho seguita?
Domande a cui non riesco a trovare risposta. Poi la mia voce senza
preannunciare, rompe il silenzio:
- Hei Mezzosangue! Lenticchia ti ha fatto il terzo grado?-.
Credi di essere sola, sobbalzi facendo cadere strani oggetti dal tavolo dove
sei appoggiata. Non riesci a parlare. Ancora non sai chi c’è con te. Mi guardi
come se cerchi di mettere a fuoco, dietro un velo di lacrime. Esco alla luce,
mi avvicino di qualche passo verso di te. Sgrani gli occhi nel vedermi,
ma subito ti ricomponi, asciugando le lacrime che copiosamente escono
senza pudore.
- Il tuo amichetto sembrava geloso- , continuo- Te la fai con Victor Krum adesso?-.
I tuoi occhi si accendono di rabbia, istintivamente prendi la bacchetta
e me la punti. Ma sono più veloce di te:
- Expelliarmus! -. Ti disarmo facendo volare via la bacchetta.

- Che cosa ci fai qui Malfoy? E come osi dire certe meschinità?-.


- Oh, ooooh! Ho toccato un punto dolente Granger?-.

- Ti avverto Malfoy, non continuare…-.


- NON CONTINUARE COSA GRANGER?-, la interrompo urlandogli contro.

- …Stasera non sono in vena di sentire la tue idiozie!-.

Retrai al tono della mia voce.
- Perciò sei pregato di andartene e lasciarmi sola! –
Faccio un altro passo verso di te.
- Sai, mi hai stupito stasera!-.
Mi guardi con un espressione interrogativa.
- Si, la tua trasformazione! Sei uscita da un bozzolo? Da vermicolo

che eri sei diventata… decente, diciamo.
Non credo a quello che dico! Sto consolando la Mezzosangue.
- Hai bevuto Malfoy?-, mi dici sarcastica aggrottando le sopraciglia.

- Forse! La burrobirra non era abbastanza e ho preso di nascosto

del whisky incendiario!-. Mi sembra una scusa plausibile per quello

che sto farneticando.

- Comunque Lenticchia è un in demerito imbecille e non vale

le tue lacrime!.

- Tu, come fai a sapere che piango per Ron? Magari è un momento

di sconforto!-, ti volti dandomi la schiena.

- Impossibile! Ti osservo spesso Granger. Tranquilla non sono

un maniaco. E tu, affronti i problemi, senza mai tirarti indietro! Sei

solo schiava dei sentimenti. Soffri per gli affetti!-. Sono impazzito!!!
Le parole di conforto escono dalla mia bocca come una valanga.
Non per prenderti in giro, ma per tirarti su il morale.
Mi faccio più ardito, avvicinandomi ancora verso di te, mi posiziono di fronte.
Ti giri verso di me, guardandomi negli occhi. Non ti ho mai vista così
da vicino. La pelle è arrossata dal pianto. Qualche perla di lacrima solitaria
si trova sulle gote. Alzo la mano destra e con un dito raccolgo una lacrima
per poi portarmela alla bocca.
Ti ritrai dal mio gesto, sbattendo sulla tavola della classe:
- Malfoy! Ma sei impazzito oppure sei sotto una maledizione Imperio?-
Impazzito? Si, deve essere così. Non c’è modo di spiegare quello che mi
sta accadendo. Qualcuno deve avermi lanciato qualche maledizione,
non può essere altrimenti.
Sento ancora sulla lingua il sapore salino della lacrima. Stai andando via.
Ti afferro la mano.
- Non andare Granger!-.

- Lasciami andare Mafoy!-.


- Solo se mi prometti di restare!-, scruti il mio volto. Cerchi di capire

se sto facendo sul serio.

- Va bene!-, acconsenti- Ma ora, lasciami!-.
Ti faccio accomodare sulla scrivania, accanto a me. Rabbrividisci. L’aula
è fredda e tu hai solo un leggero abito…tremendamente eccitante nella
sua semplicità. Da vero gentiluomo mi tolgo la giacca e l’appoggio sulle
tue spalle. Rimanendo solo con la camicia; anche io sento freddo ma
non importa. Magari mi servirà per rinsavire!
Nei tuoi occhi scruto un misto di dubbio e meraviglia.
- Che c’è?-.

- Da quando sei così gentile?-.


- Anche le Mezzosangue hanno freddo e non sia mai che un Malfoy

non abbia il dono di scaldare una donna!-.

- Non avrei mai immaginato che proprio tu ti fossi accorto di cose

che nemmeno i miei compagni sono capaci di vedere!-.

- Chi, San Potter e compagno? Loro non vedono più in là del loro naso!

Mi sono accorto del cambiamento perché ti odio Granger!-, dico

con un ghigno scoprendo i denti.
Ridi. Capisci la battuta e non cerchi in alcun modo di difendere la loro
integrità.
- Sai, mi piace questo tuo lato Malfoy! Perché non l’hai tirato fuori

prima?-.

- Stai attenta Granger. Magari è solo una dose massiccia di alcool

che mi fa parlare così. O magari sei tu che non mi hai mai notato!-.

- Si. -, dici.- convengo che tu abbia ragione su entrambe la risposte! Ma

sei più… accettabile in questo modo. Sono senza parole!-.

- Neanche un incantesimo Silencio potrebbe farti stare zitta, Granger!
Sorridi, come non ti avevo mai vista. Mi attrai, sento l’autocontrollo venire
meno. Siamo così vicini che sento il tuo tepore, il calore del tuo corpo.
Avvicino il mio viso verso di te. Trattieni il respiro per la sorpresa di vedermi
a pochi centimetri da te, ma non retrai. I tuoi occhi color cioccolato
mi imprigionano. Rinizi a respirare, solleticandomi il viso. Siamo così vicini
che basterebbe pochissimo per toccarci.
Sono io a fare la prima mossa, accorcio le distanze. Un casto bacio a fior
di labbra. Mi guardi con stupore e socchiudi la bocca per l’incredulità.
- Che stai facendo?, mi chiedi. Ma non vai via.
Continuo nel mio intento. Questa volta è un bacio più intenso. Che bella
sensazione. Le labbra sono morbide e sanno di fragola.
Sento la Granger irrigidirsi, mi fermo per studiare la tua espressione.
- Ti ha dato fastidio il mio bacio?-, dico. Ci pensi un attimo.

- Veramente, non immaginavo questo da parte tua…


- Siamo in due Granger!-, controbatto.

- Questo è stato …il mio primo bacio-, dici a mezza voce, abbassando

gli occhi, mentre le guance iniziano a colorarsi di nuovo.

- Allora sei fortunata che sono stato io il primo!-, sorrido.
Socchiudi gli occhi e chiudi il contatto visivo con me per l’imbarazzo.
- Posso insegnarti come si bacia Mezzosangue!-, dico sardonico.
Risollevi gli occhi e mi fulmini con lo sguardo.
- Mi stai sfidando Malfoy?-. ecco il tuo orgoglio.

- Se anche fosse? Accetteresti?


- Certo! Non mi tiro indietro davanti ad una sfida!-.

- Attenta Granger-, rispondo avvicinandomi di nuovo verso le tue dolci

labbra.

- Potresti restare bruciata!-, e anch’io… posso esserlo.
Questa nuova comprensione si sta facendo spazio nel mio animo e non posso
fare nulla per impedire di cadere in quel baratro. Andando contro i miei
principi radicati fin dalla mia nascita di mago Purosangue.
- Se mi brucio non è affar tuo Malfoy!-, rispondi sprezzante.
Ora sei tu che mi baci, leggera e impacciata, come una vergine degna
di questo nome. Affondi le dita nei miei capelli, attirandomi a te.
Istintivamente la mia mano si insinua tra i tuoi, straordinariamente
lisci. Ti attiro di più verso di me per approfondire il bacio, giocando
con la lingua, assaporando il tuo gusto così appetitoso.
Per la barba di Merlino! Stava imparando in fretta questa piccola
Mezzosangue. Le lingue si incontrano, danzando nella vischiosità delle nostre
bocche. E’ come se non facciamo altro da sempre. Ti adegui perfettamente
al mio ritmo, seguendo il movimento che ti impartisco. Accarezzo
con la punta della lingua le labbra, rosse e gonfie dai baci infuocati
che ci scambiamo. Ansimo ad un isono con te, cercando di prendere ossigeno.
In tutta risposta mi mordicchi il labbro inferiore con sensualità. Scendo
ad assaporare il tuo collo. Disegno una scia con la lingua, giù e su, fino
al mento, per poi riprendere a baciarti.
Mi sto eccitando. Che mi stai facendo? Sono solo baci. Possibile che semplici
effusioni scatenano tale effetto dentro di me?
- Chi sei mia piccola Mezzosangue? Che ne hai fatto di Hermione

Granger?-.

- E qui davanti a te Malfoy…-, dici con fervore, per poi rispondermi

dubbiosa è affannata.- Sto sbagliando qualcosa?-.

- No, anzi. Sono impressionato da come impari in fretta la lezione! Sei

o non sei la prima della classe?-, rispondo sarcastico.
Non posso far vedere le mie emozioni, di come mi appaghi solo
con dei baci. Perciò sposto la mia attenzione su i tuoi capelli, nella
speranza di riprendere il controllo e di calmare il mio spirito inquieto
dall’eccitazione.

Continua…

giovedì 27 agosto 2009

che bei ragazzi!

sbav!!!!




Il ragazzo c'è! con tutti gli onori!



"perchè le fans mi stanno addosso? ho bisogno di tranquillità e andare a bere nei pub con la mia band!"

mercoledì 26 agosto 2009

1. Dark lover




Titolo italiano: Dark lover, un amore proibito

Editore: Mondolibri, Euroclub, Originali club

Reperibile: euroclub.it

Trama:

Sei guerrieri vampiri, chiamati La fratellanza, (veramente erano otto ma nel primo libro uno muore e uno scompare...) lottano contro i malvagi lesser, esseri senza anima (un tempo umani) che vogliono sterminare la razza vampira dalla faccia della terra. La lotta avviene ogni notte di nascosto dagli umani.

Wrath è il capo della Fratellanza, l'ultimo vampiro di sangue puro rimasto sulla terra, e quindi il più assetato di sangue e feroce. Quando uno dei suoi compagni muore rivelandogli di avere una figlia mezza umana che ignora di essere mezza vampira, egli promette al suo amico di trovarla e aiutarla (il suo amico dopo chiede alla suprema sacerdotessa la grazia di potersi reincarnare subito in modo da poter seguire sua figlia e prendersene cura......peccato che quando questa lo reincerna in un ragazzo che tstava morendo, un giovane vampiro, lui non si risordi più iol suo passato quindi la richiesta non è che gli giovi...). E deve trovarla subito, poichè la ragazza ha ormai l'età in cui giovani vampiri diventano vampiri adulti, un passaggio doloroso in cui rischiano la vita se non vengono aiutati da altri vampiri.

Wrath la trova, scopre che si chiama Beth, la vede, la aiuta e se ne innamora. E qui sorgono vari problemi, lui in quanto ultimo vampiro puro dovrebbe unirsi ( i vampiri si accoppiano per la vita e una volta uniti possono nutrirsi solo del sangue del loro compagno) con una vampira nobile per generare figli forti, non con una meza vampira discendente da un vampiro guerriero. Inoltre Beth lo trova attraente ma fatica un pò ad accettare tutte le verità che Wrath le rivela....poi in mezzo ci si mettono anche i lesser che vogliono ucciderli......

martedì 11 agosto 2009

love eternal e il suo seguito

"Lover Awakened" è il terzo capitolo della saga "La Confraternita del Pugnale Nero". I romanzi nell'ordine sono: "Dark Lover", protagonista Wrath; "Lover eternal", protagonista Rhage; "Lover awakened", protagonista Zsadist; "Lover revealed", protagonista Butch; "Lover unbound", protagonista Vishous; "Lover enshrined", protagonista Phury; "Lover avenged", protagonista Revhenge (di prossima pubblicazione).

Trama: Nelle ombre notturne di Caldwell, New York, infuria una guerra mortale trai vampiri ed i loro assassini. Ed esiste una squadra segreta di fratelli come nessun'altra: sei vampiri guerrieri, difensori della loro razza. Di questi Zsadist è il membro più terrificante della Confraternita del Pugnale Nero. Della sua prigionia come schiavo di sangue, il vampiro Zsadist ancora porta le cicatrici di un passato pieno di sofferenza ed umiliazione. Rinomato per la sua inappagabile ferocia ed azioni sinistre, è un selvaggio temuto sia dagli umani sia dai vampiri. La rabbia è la sua sola compagna ed il terrore la sua unica passione... finché non salva una bellissima nobildonna dalla malvagia Lessing Society. Bella è attratta all'istante dal potere ribollente che Zsadist possiede. Ma anche quando il loro reciproco desiderio comincia a travolgerli, la sete di vendetta di Zsadist contro gli aguzzini di Bella lo conduce sull'orlo della follia. Ora Bella deve aiutare il suo amato a superare le ferite del suo torturato passato ed a trovare un futuro insieme a lei...

Cito un commeto al libro che mi ha colpito:
"Un capolavoro. Non esiste altro modo per definire quest'opera meravigliosa d'amore e dolore, spensieratezza e tragedia, in cui J.R. Ward porta le sue capacità narrative ai livelli più alti. "Lover awakened" era il romanzo che aspettavo con trepidazione di leggere, a raggiungimento di un climax costruito lentamente e splendidamente dall'autrice nelle sue due opere precedenti. "Lover awakened" è il romanzo di Zsadist, il terrificante, feroce, tenebroso Zsadist. Lo sfregiato senz'anima con la voce di un angelo. Zsadist affascina con i suoi silenzi impenetrabili, i suoi modi aggressivi, la sua rabbia raggelante, il suo aspetto respingente, la sua reputazione spaventosa. La presentazione che l'autrice ci offre di lui in "Dark lover" è quella di un sociopatico... un serial-killer forse. "Ruined, not broken" ("Rovinato, non rotto") secondo le stesse parole del suo gemello Phury in "Lover eternal". Eppure oltre i suoi occhi d'ossidiana privi di luce, oltre le sue zanne da tigre che minacciano di stare lontani, emerge altro. C'è la sua lealtà alla Confraternita, al suo Re, ai suoi compagni. C'è la desolante consapevolezza di riuscire ad elaborare solo il dolore. C'è tutto il suo passato come schiavo di sangue: cento anni di segregazione, umiliazioni, abusi, violenze e depravazione che l'autrice non si limita a raccontare, ma ci fa vivere, immergendoci in quel sotterraneo buio e disperato con flashback intensi, terribili e perfetti.
"Lover awakened" svela i segreti delle cicatrici che sfregiano il corpo di Zsadist e di quelle ancora più atroci che hanno devastato la sua anima.
"Lover awakened" è la storia di uno straordinario legame fraterno, dell'amore assoluto e speciale tra due gemelli identici e diversissimi, due destini egualmente traditi, i riflessi opposti del medesimo specchio. Phury è splendido in questo romanzo: non soltanto un eroe dalla nobiltà d'animo straordinaria e con uno spirito di sacrificio che mi ha commossa profondamente, ma anche un uomo di carne e sangue, con desideri e sentimenti che pospone rispettando ciò che è giusto (senza per questo soffrire di meno).
"Lover awakened" è soprattutto il racconto travolgente di un amore coraggioso, intenso e dolcissimo: l'amore tra Zsadist e Bella.
Conosciamo Bella in "Lover eternal" e ho trovato straordinario che la Ward sia riuscita a caratterizzare una vampira di nobilissima famiglia come una ragazza genuinamente normale. Bella è molto giovane (dovrebbe essere in vita da non più di una trentina d'anni), non ha la malinconia ed il disincanto che l'esperienza di secoli di esistenza ha trasmesso a molti suoi simili. E' cresciuta coccolata (e soffocata) dal suo carismatico ed autoritario fratello maggiore. E' una ragazza dalla mentalità contemporanea e dalla personalità solare e spensierata nel rigidissimo, vittoriano mondo dell'alta aristocrazia vampiresca. E' una civile e come tale pensa ai Guerrieri del Pugnale Nero con il timore, il rispetto e la curiosità con cui ci si rivolge a misteriose creature leggendarie, ammirate e discusse. Zsadist attrae Bella fin dal primo incontro con un magnetismo irresistibile dove si sfumano paura e desiderio. Zsadist è sensuale, aggressivo e selvaggio e Bella desidera il brivido probito ed assoluto d'eccitazione che lui le fa provare con un solo sguardo. Bella è soprattutto un personaggio estremamente sincero nei suoi sentimenti, nel riconoscerli con sé stessa e nell'esternarli agli altri. Non nasconde l'interesse che prova per Zsadist, da parte sua dolorosamente incapace di affrontare una simile dinamica. Bella scopre di sorpresa il lato nascosto, fragile e spezzato di Zsadist ed è questo che la fa innamorare davvero. Con il rapimento di Bella da parte dei lessers si chiude "Lover eternal" e si apre "Lover awakened", mostrando un Zsadist più pazzo ed inarrestabile che mai, devastato ed ossessionato, ma si intravede anche la sua tenerezza nascosta, che emerge del tutto nella dolcezza rispettosa con cui si prende cura di Bella in seguito alla sua liberazione. Il sequestro di Bella avvicina i due personaggi, ma non è su questo che si basa il loro amore (cosa che ho molto apprezzato) perché ciò che provavano Zsadist e Bella l'uno per l'altra esisteva già da prima: lei aveva già deciso di persistere con lui ed il guerriero si era ripromesso di proteggerla, essendo l'unica cosa che si sentiva capace di offrirle. La loro relazione non è facile ed all'autrice va riconosciuto il grande valore per aver saputo gestire con umanità e straordinaria coerenza un personaggio complesso come Zsadist: la Ward ha creato il suo inferno e l'ha reso coraggiosamente fino in fondo con tutte le sue conseguenze e ripercussioni. Bella, con la sua forza e compassione, deve sciogliere nodi dolorissimi nel suo amato, ma si giunge anche ad una delle più tenere e toccanti dichiarazioni d'amore mai fatte dal protagonista di un romanzo! "Lover awakened" prosegue inoltre la storia di John Matthew. Assistiamo ad una tragedia inattesa e sconvolgente, dalle conseguenze imprevedibili. Ritroviamo tutti i personaggi che abbiamo imparato ad amare nei romanzi precedenti ed un enigmatico "mangiatore di peccati" fa il suo ingresso affascinando fatalmente."

Non vedo l'ora che venga pubblicato in italiano. In questi momenti mi dispiace non aver imparato la lingua inglese...

venerdì 8 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

harry potter e il principe mezzosangue

Trailer
Colonna sonora
Cast
Regista: David Yates
Debutto in Italia: 17 Luglio 2009
Durata: ?
Sito ufficiale: harrypotter.it
Galleria fotografica
Backstage
Genere: AvventuraRegia: David YatesBasato sul romanzo: Harry Potter e il Principe Mezzosangue J.K. RowlingProdotto: da David HeymanDistribuito: da Warner Bros. PicturesSito ufficiale: www.harrypotter.itIn sala a Novembre 2008
TRAILER
ItalianoInglese
LA TRAMA - esto appuntamento con la saga che ha appassionato bambini, ragazzi e lettori di tutte le età. Harry Potter è solo, sconvolto e preoccupato. Il suo amato padrino Sirius Black è morto, e le parole di Albus Silente sulla profezia gli confermano che lo scontro con Lord Voldemort è ormai inevitabile. Niente è più come prima: l'ultimo legame con la sua famiglia è troncato, perfino Hogwarts non è più la dimora accogliente dei primi anni, mentre Voldemort è più forte, crudele e disumano che mai. Harry stesso sa di essere cambiato. La frustrazione e il senso di impotenza dei quindici anni hanno ceduto il posto a una fermezza e a una determinazione diverse, più adulte. Ma quali sconvolgenti imprese lo attenderanno quest'anno? Età di lettura: da 8 anni.

IL CAST:
Gli studenti di Hogwarts
Scarlett Byrne - Pansy ParkinsonJessie Cave - Lavanda BrownTom Felton - Draco MalfoyRupert Grint - Ron WeasleyKatie Leung - Cho ChangMatthew Lewis - Neville PaciockEvanna Lynch - Luna LovegoodDaniel Radcliffe - Harry PotterEmma Watson - Hermione GrangerBonnie Wright - Ginny Weasley
Staff di Hogwarts
David Bradley - GazzaJim Broadbent - Horace LumacornoRobbie Coltrane - Rubeus HagridWarwick Davis - Prof. VitiusMichael Gambon - Albus SilenteAlan Rickman - Severus PitonMaggie Smith - Prof. McGranitt
Altri personaggiHelena Carter - Bellatrix LestrangeFrank Dillane - Tom Riddle da ragazzoHero Fiennes-Tiffin - Tom Riddle da bambinoHelen McCrory - Narcissa MalfoyOliver Phelps - George WeasleyTimothy Spall - Peter PettigrewNatalia Tena - Nymphadora TonksDavid Thewlis - Remus LupinMark Williams - Arthur Weasley

martedì 5 maggio 2009
















fan fiction

Silver Moon
Bella –
L’acqua era come un lenzuolo di seta nera, ci accarezzava in quel primo,vero contatto fisico. Mi spostai in avanti e premetti con dolce ardore le labbra sulla sua bocca, meravigliandomi di come fosse naturale il gesto in quel momento.
Si lasciò baciare, non mi ostacolava, senza aiutarmi, finché riuscì resistere.
La mia lingua aprì un varco tra le sue labbra, così perfette e dure; lui ebbe un sussulto e con un gemito mi abbracciò: -Amore…- mormorava con voce carica di passione, gli occhi ardenti, fissi sul mio volto, poi mi baciò…come io avevo sempre solo desiderato, fino a quell’ istante.
Edward mi poggiò la mano sul petto. Avvertivo chiaramente il battito del mio cuore, penso che lo sentisse chiaramente anche lui. Le sue dita mi sfioravano delicatamente la pelle, bianca come l’alabastro simile alla sua in quella notte magica. Trattenni il fiato e lo strinsi con tutte le mie forze a me.
Edward stacco le labbra dalla mia bocca. Ops, troppo audace! Ma con mia grande sorpresa, con la lingua inizia a disegnare il mi profilo dal mento al collo, ansimando, come se… soffrisse.
Mio Dio, ero in paradiso, non serviva parlare, i nostri gesti e le carezze erano più esplicite di mille parole. Con le mani esplorai il suo petto muscoloso, mi affascinava quel corpo perfetto.-Bella!-il mio nome venne alitato contro il collo, il suo respiro mi scosse dal piacere. Gli feci capire che effetto profondo mi faceva. Nasceva in me un senso di trionfo per come riuscivo ad eccitarlo.
Ritirai la mano, lo feci con fatica e mi incamminai verso la riva dove avevo lasciato cadere il telo:- Edward.- mormorai. Dopo un istante, si avvicinò sinuoso ed elegante. I suoi occhi erano accesi di desiderio, mi imprigionavano.- Lasciati guardare- mi mormora dolcemente. Io socchiusi gli occhi, senza opporre resistenza mi fece sdraiare, lentamente si sdraia al mio fianco ed io mi misi di lato. Era davvero magnifico, ma non ebbi il coraggio di guardare oltre il suo ventre…un ondata di imbarazzo mi pervase.
Chiuse gli occhi, con un dito seguii i suoi contorni: il viso, il mento spigoloso, l’arcata del collo, le spalle muscolose, il petto possente. All’improvviso mi blocca le
mani, impedendomi di proseguire l’esplorazione. Cercai invano di divincolarmi e assunsi un espressione imbronciata.
Un sorriso di sghembo gli comparve quando io lo guardai con aria di rimprovero.
-Mi è stato insegnato che è giusto fare un po’ ciascuno.- disse piano.
- Anche a me.- concordai con voce vellutata, con la sensazione di essere sul punto di morire di piacere, mentre Edward rovesciava le nostre posizioni e cominciava a sfiorare dolcemente la mia pelle. Con esasperante lentezza, lo sentì trattenere il respiro, mi accarezzò il seno, dolcemente, prima uno poi l’altro. Io ormai avevo scollegato il cervello dal resto del corpo, non sentivo nient’altro che il suo tocco sulla pelle che stava prendendo fuoco, dove lui mi toccava.
Quando il suo dito mi sfiorò i capezzoli, questi si inturgidirono di colpo, provocandomi un brivido in tutto il corpo. Istintivamente cercai di attirarlo a me per sentire su i miei seni nudi il suo petto, che si era stranamente riscaldato. Lui oppose resistenza, sorridendomi ammiccante, gli occhi erano dorati e ardenti mentre mi fissava il volto. Mi racchiuse i seni con entrambe le mani, sollevandomi i capezzoli con i pollici. Il battito del mio cuore accelerò di fronte all’inaspettata ondata di piacere che mi assalì. Lo osservai, carica della passione appena destata.
Edward chinò la testa e afferrò dolcemente il capezzolo con le labbra.
Spostai le mani sulla sua nuca e chiusi gli occhi mentre lui leccava piano il capezzolo. Dietro le palpebre abbassate, vedevo ancora l’immagine della testa color bronzo china sul candore dei miei seni. Ciò che stavo facendo andava oltre la mia timidezza, ma ormai non mi importava più niente, il contatto della sua bocca mi riempiva completamente la mente.
Edward si occupò prima di un capezzolo poi dell’altro, accarezzandoli con la lingua. Io lanciai un gemito dal piacere che provavo, lui sollevò la testa e mi baciò sulla bocca, bevendo le mie grida soffocate, mentre la sua mano cercava di nuovo il seno. Ricambiai il bacio con totale abbandono, cingendogli il collo con le braccia, dimenandomi contro di lui per meglio assaporare il contatto con il suo petto nudo.
La luna iniziò a fare capolino tra gli alberi della foresta dietro la casa. Era una
notte di luna piena, la sua luce irradiava colori d’argento sulla sabbia della nostra spiaggia, i raggi che si riflettevano sul mare, calmo e placido, mi dava la sensazione di aver raggiunto l’apice della perfezione, tutto era assolutamente perfetto. Edward era perfetto.
Avvertii un brivido diverso che si sprigionava dal mio corpo. Edward disse: - Hai freddo!-non era una domanda.- No, sto bene, più che bene!-dissi con enfasi.
-Andiamo nella nostra stanza.- mi sussurrò con estrema dolcezza. Ci pensai e acconsentì. Quella breve pausa mi sarebbe servita per riprendere un po’ di lucidità, ormai persa.
Ripresi il telo da bagno e me lo avvolsi. Lui in meno di un secondo mi sollevò in braccio e mi portò di corsa in camera da letto, passando per la porta vetro che dava sulla spiaggia. Nella camera le luci erano spente, la luna d’argento era la sola fonte di luce che penetrava dall’esterno e mi dava il modo di vedere mio marito…mio marito, un dio pagano che mi teneva fra le braccia, come la più fragile tra le creature.
Mi depose sul letto delicatamente. Quando mi baciò, la sua bocca fu altrettanto delicata. Si posò sulle mie labbra arrossate con tutta la tenerezza di cui era capace. Ricambiai il bacio senza riserve, mentre nel mio corpo si diffondeva un calore irresistibile, anche se lui teneva le mani ferme ai lati del mio viso, senza toccarmi da nessun altra parte. Lo desideravo appassionatamente. E lo amavo.
Edward stacco la bocca dalla mia e posò il capo nell’incavo tra il collo e la spalla.
Gli accarezzai teneramente i capelli. Ero così felice, mi sentivo serena e sicura. Lui mi amava, tutto il resto non aveva importanza. Sollevò la testa e vidi che il suo sorriso incantevole si allargò rivelando tutto lo splendore dei denti bianchi. Senza riuscire a trattenersi Edward si chinò a percorrere il contorno delle mie labbra con la lingua fredda, provocandomi brividi eccitanti.
Poi si staccò:-Amore. -, esordì -Sono preoccupato per la tua incolumità, per quello che dovrà avvenire!- Io scossi il capo e sollevai un dito a chiudergli la bocca:- Non parlare Edward. -, lo rimproverai dolcemente:-Baciami ti prego.-
La sua bocca scese vorace sulla mia, ma nonostante l’impeto della passione faceva attenzione a non farmi del male. Mi abbandonai alla travolgente passione delle sue labbra, alla forza d’acciaio delle sue braccia che sostenevano il peso del suo corpo. Quando sollevò la bocca io tremavo ma non di freddo. Lo scrutai in viso, seguendo la linea implacabile della mascella, la fermezza cesellata della bocca, il naso dritto, l’ampia fronte sotto la folta chioma bronzea. Mi fissò, gli occhi sotto le sopracciglia dritte erano accesi di desiderio, splendenti come oro caldo. Mi parve di sciogliermi sotto il loro sguardo deciso.
-Ti amo-, bisbigliai, accarezzandogli il mento. Trattenne il fiato bruscamente, i suoi occhi si velarono di passione.
- Ti amo anch’io-, disse e si chinò a baciarmi di nuovo.
Avvertii un tremito nelle sue dita. Mi sentivo inebriata dalla consapevolezza di poter avere un effetto simile su Edward. Io, una ragazzina inesperta rispetto a lui. Desideravo ardentemente che portasse a termine ciò che aveva cominciato sulla spiaggia…toccandomi il seno e il resto del corpo. Desideravo essere amata fino a svenire dal piacere.
I suoi occhi erano fissi sui miei, l’espressione di Edward era seria e nel contempo molto tenera. -Bella, se dovessi avere paura o sentire dolore, dimmelo e mi fermerò.- Il tono arrochito della voce mi fece capire quanto gli costasse parlare.
Gli sorrisi esitante.-D’accordo, Edward.-, dissi. Alzai la mano per avvicinare a me la sua testa. Lui mi baciò con un urgenza quasi disperata.
Il mio desiderio fu esaudito, ricominciò da dove eravamo rimasti. Mi chiedo a volte se lui faccia finta di non leggermi nel pensiero, sa quello che voglio anche prima di me. Le sue mani si chiusero possessivamente su il mio seno. Inarcai la schiena verso la freschezza del palmo, estasiata dal contatto duro contro la pelle morbida. La mano fu seguita dalla sua bocca, che coprì entrambi i seni di baci, prima di afferrare un capezzolo tra i denti. Iniziai ad ansimare, affondando le dita tra i capelli e tirandoglieli senza rendermene conto. Edward gemette contro il mio seno, poi le sue mani scesero lungo il corpo, percorsero la vita fino ai miei fianchi .
Le sue carezze mi modellavano tutta la figura fino alle cosce, sfiorandomi l’addome, esplorando l’incavo dell’ombelico. Anche per lui era la prima volta, sembrava affascinato quanto lo ero io nel scoprire i nostri corpi nudi, una piacevole novità.
Una spirale di piacere iniziò a diffondersi dentro di me, consumandomi lentamente tutto il corpo. Ero irrequieta, impaziente di ricevere qualcosa di più, sapevo di cosa si trattasse, il mio corpo anelava disperatamente a qualcosa, qualcosa che solo lui era in grado di darmi.
Edward mi mordicchiò teneramente i capezzoli, mentre mi accarezzava l’interno delle cosce, dal ginocchio fino al mio luogo segreto. Mi agitavo sotto le sue carezze, volevo che si sbrigasse. - Edward…-, mormorai agonizzante, mentre lui continuava a tormentarmi, eccitandomi a dismisura senza soddisfare il bisogno ardente che aveva cominciato a palpitare dentro. Mi guardò senza staccare la bocca dal seno, le labbra curvarono in un lieve sorriso. - Non avere fretta, amore.-, sussurrò con voce roca. Il suo sguardo ardente rivelava la passione che lo animava. - Abbiamo tutta la notte, voglio farti l’amore come si deve, in modo che il tuo bellissimo corpo provi piacere per me...-
- Sto già tremando, non te ne sei accorto?- Con quelle parole avrei voluto riscuoterlo, spronarlo a terminare ciò che aveva cominciato, a farmi vedere dove
potevano condurre le sensazioni che aveva risvegliato in me. La mia voce sembrava quella di una malata, le parole così sbiascicate che temevo di non essere capita. Infine, quando credevo di non poter sopportare oltre quella tortura, Edward fece scivolare la mano dolcemente tra le cosce, toccandomi come avevo tanto bramato di essere toccata. Le mie gambe si aprirono istintivamente; trattesi il fiato mentre la sua mano scorreva avanti e indietro.
Edward si sdraiò al mio fianco, con una mano a sostenere la testa per osservare le mie reazioni alle carezze. Tenevo gli occhi socchiusi e mi mordevo il labbro inferiore, mi agitavo senza sosta contro la sua mano bianca con il quale sembrava deciso a tormentarmi oltre misura. Mi accarezzava la pelle delle cosce, la carne calda e umida tra esse. Le dita dure cominciarono a premere più intimamente
dentro di me, io gli strinsi le mani sulle spalle, cercando di chiudere le gambe all’improvviso disagio che provai quando lui tocco la membrana verginale.
- Edward…- esclamai. Lui mi zittì con un bacio passionale. Intrecciai le mani intorno al suo collo e mi abbandonai completamente a lui. Il disagio era scomparso, a parte un lieve fastidio che passò quando lui sfilò la mano. - Vuoi che mi fermi?-, chiese sollecito, mantenendo la promessa fatta all’inizio. Ma , confortata dai suoi baci scossi il capo in silenzio. Lo amavo e lo desideravo. Lo avrei seguito ciecamente ovunque mi avesse portata.
Mi baciò di nuovo con labbra dure e tenere nello stesso tempo. Poi lasciò una scia di baci sul seno e la pancia, fermandosi a esplorare l’ombelico con la lingua. Sgranai gli occhi nel sentire la sua lingua scendere la pelle del ventre fino al punto di giuntura tra le gambe. Guardavo verso il basso, scandalizzata alla vista della testa bronzea annidata tra le mie cosce, e istintivamente gli afferrai i capelli per sollevarlo. Non avevo mai neppure sognato che lui volesse baciarmi lì. Ma le sue labbra erano tenere, come le sue mani. Scivolavano sotto di me e mi sollevarono le natiche ancora più vicine alla sua bocca. Invece di spingerlo via, gli accarezzavo la testa, mentre la sua lingua si muoveva dentro.
Una serie di strani brividi cominciarono a percorrermi il corpo, tutto il mio essere
era concentrato su ciò che lui stava facendo. A occhi chiusi, fremevo piena di ardore, con l’impressione che lingue di fuoco mi lambissero l’anima. Lo strano palpito acceso in precedenza, si fece più intenso, causandomi brividi in tutto il corpo e mi lasciai portare via sulle ali dell’estasi. Santo cielo…mi aveva fatto venire…usando solo la lingua.
Quando tornai dolcemente sulla terra, Edward era sdraiato accanto a me e mi guardava con un mezzo sorriso. - Ti è piaciuto?-, chiese, come se si stesse informando di una cosa qualsiasi. Lo guardavo, vidi un lampo ammiccante nei suoi occhi, il sorriso complice sulla bocca che mi aveva appena amata con tanto fervore. Arrossii violentemente. Il sorriso di Edward si allargò compiaciuto.
- Lo sai anche tu che mi è piaciuto.-, dissi con una punta di risentimento, provando un terribile imbarazzo. Per essere la prima volta che toccava una donna se la cavava molto bene, come faceva ad essere bravo in tutto? Mi misi seduta,
- Ora però tocca a me, ricordi? Un po’ per uno.-, dissi avvampando di imbarazzo per le mie parole.
Il mio sguardo scese verso i muscoli dell’addome. Quando raggiunsi il punto di giuntura tra le gambe, sgranai gli occhi stupita. Ho Dio…ero imbarazzata e nel contempo incuriosita da quella novità. La mia mano scese a toccare esitante quell’organo, e vedendo la mia esitazione, Edward mi prese la mano e la guidò su di se. Emise un gemito quando le mie dita si richiusero intorno a lui e io lo guardai sorpresa. Mi stava osservando, gli occhi torvi e appassionati. Provai a spostare la mano lui socchiuse le labbra e trasse un respiro brusco.
-Dio Bella.-, gemette, bloccandomi la mano con la propria. Chiuse le dita intorno al mio polso, facendomi un po’ male, ma non mi lamentai; mi attirò a sé fino a farmi sdraiare sul proprio petto. -Edward…?-, sussurrai perplessa.
- Non posso aspettare più a lungo, tesoro.-, mormorò Edward e cominciò a baciarmi con trasporto.
Con le braccia forti e dure mi fece girare e si spostò sopra di me. Lo cingevo
saldamente per il collo, non mi accorsi quando lui mi sfilò uno dei cuscini da sotto la testa e lo gettò a terra con un unico movimento impaziente. Poi mi schiacciò sul materasso e mi tenne ferma, ma non mi lamentai della sua stretta, ero troppo eccitata. Il palpito che mi aveva suscitato prima con le labbra, ricominciò dentro di me. Quando mi separò le gambe con un ginocchio, fremevo almeno quanto lui. Sentivo la forza della sua coscia, l’ingombro dell’altra gamba che la seguiva e il peso del suo corpo quando mi fu sopra. Edward mi mormorava appassionate parole d’amore, ma non riuscivo a percepirle tutte, li sussurrava con passione. La camera intorno a noi si stava riempiendo di ombre sempre più scure, man mano che la luna si alzava in cielo. Gli unici suoni erano i grilli fuori dalla vetrata e i nostri respiri affannati.
Lo sentivo premere contro la mia membrana e mi irrigidì istintivamente. Lui si mosse dolcemente mentre mi penetrava. Sapevo che aveva cercato di prepararmi, ma non c’era modo di eliminare completamente il dolore della mia prima volta insieme.
Quando si spinse più a fondo, lanciai un grido contro la sua bocca, volevo affondandogli le unghie nelle spalle, ma la pelle era durissima. Non mi aspettavo quel dolore…Lui mi strinse a sé, restando immobile dentro di me.
- ti ho fatto male… forse è meglio che…-, si stava preoccupando.
- No… è normale avere un po’ di dolore, non fermarti Edward…-, lo tranquillizzai facendo un debole sorriso. Accidenti, faceva davvero male, ma non dovevo farglielo capire altrimenti non sarebbe andato avanti.
Lui mi calmò con baci e parole finche non ce la fece più. Cominciò a spingere, il corpo scosso da fremiti, il respiro mozzo. All’inizio rimasi immobile sotto di lui, stupita dall’improvvisa esplosione della sua passione, ma a poco a poco, mentre sentivo le sue spinte, cominciavo a essere presa nel vortice del suo ritmo. Questo è Edward, mi ripetevo incessantemente. Edward, il mio amore. Gli cinsi il collo con le braccia e cominciai a muovermi, rispondendo per istinto alle esigenze del corpo di lui.
-Oddio Bella!- lo sentivo ansimare contro l’orecchio e mi accorsi che si costringeva a rallentare, aspettandomi, prima di lasciarsi trascinare dal desiderio. Mi portò con sé. Bisbigliai più volte il suo nome contro la sua bocca, mentre lui mi baciava con feroce passione, sentendo crescere dentro di me un calore che esplose dentro con forza devastante, il vortice dell’estasi mi catturava di nuovo, portandomi sempre più in alto e più lontano. Gridai dal piacere. Edward, sentendo il mio grido e i brividi convulsi che mi scuotevano, si spinse un'altra volta dentro di me e si abbandonò al piacere.
Siamo rimasti sdraiati insieme, ansimando, scendendo lentamente sulla terra. Edward si staccò dolcemente da me e si girò di fianco, tenendomi stretta a sé. Mi cullava tra le braccia, stringendomi forte, facendo in modo che la mia testa gli poggiasse sulla spalla. Ero la più felice del mondo, finalmente avevamo fatto l’amore, come desideravo… superiore alle mie aspettative. Il mio Edward.
-Bella?- , mormorò dopo qualche istante con voce vellutata
-Hmmm.- il mio mormorio assonnato, faceva capire che stavo per addormentarmi beatamente.
- Stai bene?-
- Hmmm?.-
- Mi ami ancora?- la sua voce mi suonava stranamente strozzata. Aprii gli occhi per guardarlo nel sentire quel suono strangolato. Ero confusa, come poteva dubitarne dopo…quello che c’è stato? Pensava che lo odiassi? Che sarei stata indignata e in lacrime? No, voleva essere sicuro che stessi bene…
- Follemente.-, bisbigliai, dandogli un bacio sulla spalla. Sentivo i muscoli di lui rilassarsi a poco a poco e lo sentì emettere una specie di sospiro.
- Edward?-, dissi dopo un attimo, sempre rannicchiata contro di lui.
- Dimmi, amore.-
- Sono stata troppo… spudorata?-, gli chiesi. Avevo bisogno di saperlo.
Edward sollevò il capo per guardarmi. - Mia cara, sei stata meravigliosa, sei stata ciò che io ho sempre sognato di trovare dalla mia anima gemella. Ti adoro.-
-Dici sul serio Edward?- ero quasi intimidita, insicura di me stessa, e di lui.
- Più di quanto abbia mai fatto in vita mia.-, mi rassicurò.
Tranquillizzata, tornai ad appoggiare la testa sulla sua spalla e sbadigliai mio malgrado. Edward se ne accorse e sorrise.
- Dormi adesso, tesoro.-, mi disse teneramente.
Sbadigliai di nuovo e mi accomodai meglio accanto a lui. Il suo corpo freddo era un sollievo in quella calda notte tropicale. Edward iniziò a cantare con bocca chiusa la mia ninna nanna, io scivolai dolcemente tra le braccia di Morfeo che aveva le sembianze del mio Amore.

FINE


Storia originale di Stephanie Mayer
Silver Moon Scritto da mary jo