venerdì 8 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

harry potter e il principe mezzosangue

Trailer
Colonna sonora
Cast
Regista: David Yates
Debutto in Italia: 17 Luglio 2009
Durata: ?
Sito ufficiale: harrypotter.it
Galleria fotografica
Backstage
Genere: AvventuraRegia: David YatesBasato sul romanzo: Harry Potter e il Principe Mezzosangue J.K. RowlingProdotto: da David HeymanDistribuito: da Warner Bros. PicturesSito ufficiale: www.harrypotter.itIn sala a Novembre 2008
TRAILER
ItalianoInglese
LA TRAMA - esto appuntamento con la saga che ha appassionato bambini, ragazzi e lettori di tutte le età. Harry Potter è solo, sconvolto e preoccupato. Il suo amato padrino Sirius Black è morto, e le parole di Albus Silente sulla profezia gli confermano che lo scontro con Lord Voldemort è ormai inevitabile. Niente è più come prima: l'ultimo legame con la sua famiglia è troncato, perfino Hogwarts non è più la dimora accogliente dei primi anni, mentre Voldemort è più forte, crudele e disumano che mai. Harry stesso sa di essere cambiato. La frustrazione e il senso di impotenza dei quindici anni hanno ceduto il posto a una fermezza e a una determinazione diverse, più adulte. Ma quali sconvolgenti imprese lo attenderanno quest'anno? Età di lettura: da 8 anni.

IL CAST:
Gli studenti di Hogwarts
Scarlett Byrne - Pansy ParkinsonJessie Cave - Lavanda BrownTom Felton - Draco MalfoyRupert Grint - Ron WeasleyKatie Leung - Cho ChangMatthew Lewis - Neville PaciockEvanna Lynch - Luna LovegoodDaniel Radcliffe - Harry PotterEmma Watson - Hermione GrangerBonnie Wright - Ginny Weasley
Staff di Hogwarts
David Bradley - GazzaJim Broadbent - Horace LumacornoRobbie Coltrane - Rubeus HagridWarwick Davis - Prof. VitiusMichael Gambon - Albus SilenteAlan Rickman - Severus PitonMaggie Smith - Prof. McGranitt
Altri personaggiHelena Carter - Bellatrix LestrangeFrank Dillane - Tom Riddle da ragazzoHero Fiennes-Tiffin - Tom Riddle da bambinoHelen McCrory - Narcissa MalfoyOliver Phelps - George WeasleyTimothy Spall - Peter PettigrewNatalia Tena - Nymphadora TonksDavid Thewlis - Remus LupinMark Williams - Arthur Weasley

martedì 5 maggio 2009
















fan fiction

Silver Moon
Bella –
L’acqua era come un lenzuolo di seta nera, ci accarezzava in quel primo,vero contatto fisico. Mi spostai in avanti e premetti con dolce ardore le labbra sulla sua bocca, meravigliandomi di come fosse naturale il gesto in quel momento.
Si lasciò baciare, non mi ostacolava, senza aiutarmi, finché riuscì resistere.
La mia lingua aprì un varco tra le sue labbra, così perfette e dure; lui ebbe un sussulto e con un gemito mi abbracciò: -Amore…- mormorava con voce carica di passione, gli occhi ardenti, fissi sul mio volto, poi mi baciò…come io avevo sempre solo desiderato, fino a quell’ istante.
Edward mi poggiò la mano sul petto. Avvertivo chiaramente il battito del mio cuore, penso che lo sentisse chiaramente anche lui. Le sue dita mi sfioravano delicatamente la pelle, bianca come l’alabastro simile alla sua in quella notte magica. Trattenni il fiato e lo strinsi con tutte le mie forze a me.
Edward stacco le labbra dalla mia bocca. Ops, troppo audace! Ma con mia grande sorpresa, con la lingua inizia a disegnare il mi profilo dal mento al collo, ansimando, come se… soffrisse.
Mio Dio, ero in paradiso, non serviva parlare, i nostri gesti e le carezze erano più esplicite di mille parole. Con le mani esplorai il suo petto muscoloso, mi affascinava quel corpo perfetto.-Bella!-il mio nome venne alitato contro il collo, il suo respiro mi scosse dal piacere. Gli feci capire che effetto profondo mi faceva. Nasceva in me un senso di trionfo per come riuscivo ad eccitarlo.
Ritirai la mano, lo feci con fatica e mi incamminai verso la riva dove avevo lasciato cadere il telo:- Edward.- mormorai. Dopo un istante, si avvicinò sinuoso ed elegante. I suoi occhi erano accesi di desiderio, mi imprigionavano.- Lasciati guardare- mi mormora dolcemente. Io socchiusi gli occhi, senza opporre resistenza mi fece sdraiare, lentamente si sdraia al mio fianco ed io mi misi di lato. Era davvero magnifico, ma non ebbi il coraggio di guardare oltre il suo ventre…un ondata di imbarazzo mi pervase.
Chiuse gli occhi, con un dito seguii i suoi contorni: il viso, il mento spigoloso, l’arcata del collo, le spalle muscolose, il petto possente. All’improvviso mi blocca le
mani, impedendomi di proseguire l’esplorazione. Cercai invano di divincolarmi e assunsi un espressione imbronciata.
Un sorriso di sghembo gli comparve quando io lo guardai con aria di rimprovero.
-Mi è stato insegnato che è giusto fare un po’ ciascuno.- disse piano.
- Anche a me.- concordai con voce vellutata, con la sensazione di essere sul punto di morire di piacere, mentre Edward rovesciava le nostre posizioni e cominciava a sfiorare dolcemente la mia pelle. Con esasperante lentezza, lo sentì trattenere il respiro, mi accarezzò il seno, dolcemente, prima uno poi l’altro. Io ormai avevo scollegato il cervello dal resto del corpo, non sentivo nient’altro che il suo tocco sulla pelle che stava prendendo fuoco, dove lui mi toccava.
Quando il suo dito mi sfiorò i capezzoli, questi si inturgidirono di colpo, provocandomi un brivido in tutto il corpo. Istintivamente cercai di attirarlo a me per sentire su i miei seni nudi il suo petto, che si era stranamente riscaldato. Lui oppose resistenza, sorridendomi ammiccante, gli occhi erano dorati e ardenti mentre mi fissava il volto. Mi racchiuse i seni con entrambe le mani, sollevandomi i capezzoli con i pollici. Il battito del mio cuore accelerò di fronte all’inaspettata ondata di piacere che mi assalì. Lo osservai, carica della passione appena destata.
Edward chinò la testa e afferrò dolcemente il capezzolo con le labbra.
Spostai le mani sulla sua nuca e chiusi gli occhi mentre lui leccava piano il capezzolo. Dietro le palpebre abbassate, vedevo ancora l’immagine della testa color bronzo china sul candore dei miei seni. Ciò che stavo facendo andava oltre la mia timidezza, ma ormai non mi importava più niente, il contatto della sua bocca mi riempiva completamente la mente.
Edward si occupò prima di un capezzolo poi dell’altro, accarezzandoli con la lingua. Io lanciai un gemito dal piacere che provavo, lui sollevò la testa e mi baciò sulla bocca, bevendo le mie grida soffocate, mentre la sua mano cercava di nuovo il seno. Ricambiai il bacio con totale abbandono, cingendogli il collo con le braccia, dimenandomi contro di lui per meglio assaporare il contatto con il suo petto nudo.
La luna iniziò a fare capolino tra gli alberi della foresta dietro la casa. Era una
notte di luna piena, la sua luce irradiava colori d’argento sulla sabbia della nostra spiaggia, i raggi che si riflettevano sul mare, calmo e placido, mi dava la sensazione di aver raggiunto l’apice della perfezione, tutto era assolutamente perfetto. Edward era perfetto.
Avvertii un brivido diverso che si sprigionava dal mio corpo. Edward disse: - Hai freddo!-non era una domanda.- No, sto bene, più che bene!-dissi con enfasi.
-Andiamo nella nostra stanza.- mi sussurrò con estrema dolcezza. Ci pensai e acconsentì. Quella breve pausa mi sarebbe servita per riprendere un po’ di lucidità, ormai persa.
Ripresi il telo da bagno e me lo avvolsi. Lui in meno di un secondo mi sollevò in braccio e mi portò di corsa in camera da letto, passando per la porta vetro che dava sulla spiaggia. Nella camera le luci erano spente, la luna d’argento era la sola fonte di luce che penetrava dall’esterno e mi dava il modo di vedere mio marito…mio marito, un dio pagano che mi teneva fra le braccia, come la più fragile tra le creature.
Mi depose sul letto delicatamente. Quando mi baciò, la sua bocca fu altrettanto delicata. Si posò sulle mie labbra arrossate con tutta la tenerezza di cui era capace. Ricambiai il bacio senza riserve, mentre nel mio corpo si diffondeva un calore irresistibile, anche se lui teneva le mani ferme ai lati del mio viso, senza toccarmi da nessun altra parte. Lo desideravo appassionatamente. E lo amavo.
Edward stacco la bocca dalla mia e posò il capo nell’incavo tra il collo e la spalla.
Gli accarezzai teneramente i capelli. Ero così felice, mi sentivo serena e sicura. Lui mi amava, tutto il resto non aveva importanza. Sollevò la testa e vidi che il suo sorriso incantevole si allargò rivelando tutto lo splendore dei denti bianchi. Senza riuscire a trattenersi Edward si chinò a percorrere il contorno delle mie labbra con la lingua fredda, provocandomi brividi eccitanti.
Poi si staccò:-Amore. -, esordì -Sono preoccupato per la tua incolumità, per quello che dovrà avvenire!- Io scossi il capo e sollevai un dito a chiudergli la bocca:- Non parlare Edward. -, lo rimproverai dolcemente:-Baciami ti prego.-
La sua bocca scese vorace sulla mia, ma nonostante l’impeto della passione faceva attenzione a non farmi del male. Mi abbandonai alla travolgente passione delle sue labbra, alla forza d’acciaio delle sue braccia che sostenevano il peso del suo corpo. Quando sollevò la bocca io tremavo ma non di freddo. Lo scrutai in viso, seguendo la linea implacabile della mascella, la fermezza cesellata della bocca, il naso dritto, l’ampia fronte sotto la folta chioma bronzea. Mi fissò, gli occhi sotto le sopracciglia dritte erano accesi di desiderio, splendenti come oro caldo. Mi parve di sciogliermi sotto il loro sguardo deciso.
-Ti amo-, bisbigliai, accarezzandogli il mento. Trattenne il fiato bruscamente, i suoi occhi si velarono di passione.
- Ti amo anch’io-, disse e si chinò a baciarmi di nuovo.
Avvertii un tremito nelle sue dita. Mi sentivo inebriata dalla consapevolezza di poter avere un effetto simile su Edward. Io, una ragazzina inesperta rispetto a lui. Desideravo ardentemente che portasse a termine ciò che aveva cominciato sulla spiaggia…toccandomi il seno e il resto del corpo. Desideravo essere amata fino a svenire dal piacere.
I suoi occhi erano fissi sui miei, l’espressione di Edward era seria e nel contempo molto tenera. -Bella, se dovessi avere paura o sentire dolore, dimmelo e mi fermerò.- Il tono arrochito della voce mi fece capire quanto gli costasse parlare.
Gli sorrisi esitante.-D’accordo, Edward.-, dissi. Alzai la mano per avvicinare a me la sua testa. Lui mi baciò con un urgenza quasi disperata.
Il mio desiderio fu esaudito, ricominciò da dove eravamo rimasti. Mi chiedo a volte se lui faccia finta di non leggermi nel pensiero, sa quello che voglio anche prima di me. Le sue mani si chiusero possessivamente su il mio seno. Inarcai la schiena verso la freschezza del palmo, estasiata dal contatto duro contro la pelle morbida. La mano fu seguita dalla sua bocca, che coprì entrambi i seni di baci, prima di afferrare un capezzolo tra i denti. Iniziai ad ansimare, affondando le dita tra i capelli e tirandoglieli senza rendermene conto. Edward gemette contro il mio seno, poi le sue mani scesero lungo il corpo, percorsero la vita fino ai miei fianchi .
Le sue carezze mi modellavano tutta la figura fino alle cosce, sfiorandomi l’addome, esplorando l’incavo dell’ombelico. Anche per lui era la prima volta, sembrava affascinato quanto lo ero io nel scoprire i nostri corpi nudi, una piacevole novità.
Una spirale di piacere iniziò a diffondersi dentro di me, consumandomi lentamente tutto il corpo. Ero irrequieta, impaziente di ricevere qualcosa di più, sapevo di cosa si trattasse, il mio corpo anelava disperatamente a qualcosa, qualcosa che solo lui era in grado di darmi.
Edward mi mordicchiò teneramente i capezzoli, mentre mi accarezzava l’interno delle cosce, dal ginocchio fino al mio luogo segreto. Mi agitavo sotto le sue carezze, volevo che si sbrigasse. - Edward…-, mormorai agonizzante, mentre lui continuava a tormentarmi, eccitandomi a dismisura senza soddisfare il bisogno ardente che aveva cominciato a palpitare dentro. Mi guardò senza staccare la bocca dal seno, le labbra curvarono in un lieve sorriso. - Non avere fretta, amore.-, sussurrò con voce roca. Il suo sguardo ardente rivelava la passione che lo animava. - Abbiamo tutta la notte, voglio farti l’amore come si deve, in modo che il tuo bellissimo corpo provi piacere per me...-
- Sto già tremando, non te ne sei accorto?- Con quelle parole avrei voluto riscuoterlo, spronarlo a terminare ciò che aveva cominciato, a farmi vedere dove
potevano condurre le sensazioni che aveva risvegliato in me. La mia voce sembrava quella di una malata, le parole così sbiascicate che temevo di non essere capita. Infine, quando credevo di non poter sopportare oltre quella tortura, Edward fece scivolare la mano dolcemente tra le cosce, toccandomi come avevo tanto bramato di essere toccata. Le mie gambe si aprirono istintivamente; trattesi il fiato mentre la sua mano scorreva avanti e indietro.
Edward si sdraiò al mio fianco, con una mano a sostenere la testa per osservare le mie reazioni alle carezze. Tenevo gli occhi socchiusi e mi mordevo il labbro inferiore, mi agitavo senza sosta contro la sua mano bianca con il quale sembrava deciso a tormentarmi oltre misura. Mi accarezzava la pelle delle cosce, la carne calda e umida tra esse. Le dita dure cominciarono a premere più intimamente
dentro di me, io gli strinsi le mani sulle spalle, cercando di chiudere le gambe all’improvviso disagio che provai quando lui tocco la membrana verginale.
- Edward…- esclamai. Lui mi zittì con un bacio passionale. Intrecciai le mani intorno al suo collo e mi abbandonai completamente a lui. Il disagio era scomparso, a parte un lieve fastidio che passò quando lui sfilò la mano. - Vuoi che mi fermi?-, chiese sollecito, mantenendo la promessa fatta all’inizio. Ma , confortata dai suoi baci scossi il capo in silenzio. Lo amavo e lo desideravo. Lo avrei seguito ciecamente ovunque mi avesse portata.
Mi baciò di nuovo con labbra dure e tenere nello stesso tempo. Poi lasciò una scia di baci sul seno e la pancia, fermandosi a esplorare l’ombelico con la lingua. Sgranai gli occhi nel sentire la sua lingua scendere la pelle del ventre fino al punto di giuntura tra le gambe. Guardavo verso il basso, scandalizzata alla vista della testa bronzea annidata tra le mie cosce, e istintivamente gli afferrai i capelli per sollevarlo. Non avevo mai neppure sognato che lui volesse baciarmi lì. Ma le sue labbra erano tenere, come le sue mani. Scivolavano sotto di me e mi sollevarono le natiche ancora più vicine alla sua bocca. Invece di spingerlo via, gli accarezzavo la testa, mentre la sua lingua si muoveva dentro.
Una serie di strani brividi cominciarono a percorrermi il corpo, tutto il mio essere
era concentrato su ciò che lui stava facendo. A occhi chiusi, fremevo piena di ardore, con l’impressione che lingue di fuoco mi lambissero l’anima. Lo strano palpito acceso in precedenza, si fece più intenso, causandomi brividi in tutto il corpo e mi lasciai portare via sulle ali dell’estasi. Santo cielo…mi aveva fatto venire…usando solo la lingua.
Quando tornai dolcemente sulla terra, Edward era sdraiato accanto a me e mi guardava con un mezzo sorriso. - Ti è piaciuto?-, chiese, come se si stesse informando di una cosa qualsiasi. Lo guardavo, vidi un lampo ammiccante nei suoi occhi, il sorriso complice sulla bocca che mi aveva appena amata con tanto fervore. Arrossii violentemente. Il sorriso di Edward si allargò compiaciuto.
- Lo sai anche tu che mi è piaciuto.-, dissi con una punta di risentimento, provando un terribile imbarazzo. Per essere la prima volta che toccava una donna se la cavava molto bene, come faceva ad essere bravo in tutto? Mi misi seduta,
- Ora però tocca a me, ricordi? Un po’ per uno.-, dissi avvampando di imbarazzo per le mie parole.
Il mio sguardo scese verso i muscoli dell’addome. Quando raggiunsi il punto di giuntura tra le gambe, sgranai gli occhi stupita. Ho Dio…ero imbarazzata e nel contempo incuriosita da quella novità. La mia mano scese a toccare esitante quell’organo, e vedendo la mia esitazione, Edward mi prese la mano e la guidò su di se. Emise un gemito quando le mie dita si richiusero intorno a lui e io lo guardai sorpresa. Mi stava osservando, gli occhi torvi e appassionati. Provai a spostare la mano lui socchiuse le labbra e trasse un respiro brusco.
-Dio Bella.-, gemette, bloccandomi la mano con la propria. Chiuse le dita intorno al mio polso, facendomi un po’ male, ma non mi lamentai; mi attirò a sé fino a farmi sdraiare sul proprio petto. -Edward…?-, sussurrai perplessa.
- Non posso aspettare più a lungo, tesoro.-, mormorò Edward e cominciò a baciarmi con trasporto.
Con le braccia forti e dure mi fece girare e si spostò sopra di me. Lo cingevo
saldamente per il collo, non mi accorsi quando lui mi sfilò uno dei cuscini da sotto la testa e lo gettò a terra con un unico movimento impaziente. Poi mi schiacciò sul materasso e mi tenne ferma, ma non mi lamentai della sua stretta, ero troppo eccitata. Il palpito che mi aveva suscitato prima con le labbra, ricominciò dentro di me. Quando mi separò le gambe con un ginocchio, fremevo almeno quanto lui. Sentivo la forza della sua coscia, l’ingombro dell’altra gamba che la seguiva e il peso del suo corpo quando mi fu sopra. Edward mi mormorava appassionate parole d’amore, ma non riuscivo a percepirle tutte, li sussurrava con passione. La camera intorno a noi si stava riempiendo di ombre sempre più scure, man mano che la luna si alzava in cielo. Gli unici suoni erano i grilli fuori dalla vetrata e i nostri respiri affannati.
Lo sentivo premere contro la mia membrana e mi irrigidì istintivamente. Lui si mosse dolcemente mentre mi penetrava. Sapevo che aveva cercato di prepararmi, ma non c’era modo di eliminare completamente il dolore della mia prima volta insieme.
Quando si spinse più a fondo, lanciai un grido contro la sua bocca, volevo affondandogli le unghie nelle spalle, ma la pelle era durissima. Non mi aspettavo quel dolore…Lui mi strinse a sé, restando immobile dentro di me.
- ti ho fatto male… forse è meglio che…-, si stava preoccupando.
- No… è normale avere un po’ di dolore, non fermarti Edward…-, lo tranquillizzai facendo un debole sorriso. Accidenti, faceva davvero male, ma non dovevo farglielo capire altrimenti non sarebbe andato avanti.
Lui mi calmò con baci e parole finche non ce la fece più. Cominciò a spingere, il corpo scosso da fremiti, il respiro mozzo. All’inizio rimasi immobile sotto di lui, stupita dall’improvvisa esplosione della sua passione, ma a poco a poco, mentre sentivo le sue spinte, cominciavo a essere presa nel vortice del suo ritmo. Questo è Edward, mi ripetevo incessantemente. Edward, il mio amore. Gli cinsi il collo con le braccia e cominciai a muovermi, rispondendo per istinto alle esigenze del corpo di lui.
-Oddio Bella!- lo sentivo ansimare contro l’orecchio e mi accorsi che si costringeva a rallentare, aspettandomi, prima di lasciarsi trascinare dal desiderio. Mi portò con sé. Bisbigliai più volte il suo nome contro la sua bocca, mentre lui mi baciava con feroce passione, sentendo crescere dentro di me un calore che esplose dentro con forza devastante, il vortice dell’estasi mi catturava di nuovo, portandomi sempre più in alto e più lontano. Gridai dal piacere. Edward, sentendo il mio grido e i brividi convulsi che mi scuotevano, si spinse un'altra volta dentro di me e si abbandonò al piacere.
Siamo rimasti sdraiati insieme, ansimando, scendendo lentamente sulla terra. Edward si staccò dolcemente da me e si girò di fianco, tenendomi stretta a sé. Mi cullava tra le braccia, stringendomi forte, facendo in modo che la mia testa gli poggiasse sulla spalla. Ero la più felice del mondo, finalmente avevamo fatto l’amore, come desideravo… superiore alle mie aspettative. Il mio Edward.
-Bella?- , mormorò dopo qualche istante con voce vellutata
-Hmmm.- il mio mormorio assonnato, faceva capire che stavo per addormentarmi beatamente.
- Stai bene?-
- Hmmm?.-
- Mi ami ancora?- la sua voce mi suonava stranamente strozzata. Aprii gli occhi per guardarlo nel sentire quel suono strangolato. Ero confusa, come poteva dubitarne dopo…quello che c’è stato? Pensava che lo odiassi? Che sarei stata indignata e in lacrime? No, voleva essere sicuro che stessi bene…
- Follemente.-, bisbigliai, dandogli un bacio sulla spalla. Sentivo i muscoli di lui rilassarsi a poco a poco e lo sentì emettere una specie di sospiro.
- Edward?-, dissi dopo un attimo, sempre rannicchiata contro di lui.
- Dimmi, amore.-
- Sono stata troppo… spudorata?-, gli chiesi. Avevo bisogno di saperlo.
Edward sollevò il capo per guardarmi. - Mia cara, sei stata meravigliosa, sei stata ciò che io ho sempre sognato di trovare dalla mia anima gemella. Ti adoro.-
-Dici sul serio Edward?- ero quasi intimidita, insicura di me stessa, e di lui.
- Più di quanto abbia mai fatto in vita mia.-, mi rassicurò.
Tranquillizzata, tornai ad appoggiare la testa sulla sua spalla e sbadigliai mio malgrado. Edward se ne accorse e sorrise.
- Dormi adesso, tesoro.-, mi disse teneramente.
Sbadigliai di nuovo e mi accomodai meglio accanto a lui. Il suo corpo freddo era un sollievo in quella calda notte tropicale. Edward iniziò a cantare con bocca chiusa la mia ninna nanna, io scivolai dolcemente tra le braccia di Morfeo che aveva le sembianze del mio Amore.

FINE


Storia originale di Stephanie Mayer
Silver Moon Scritto da mary jo